TAPIS ROULANT: VALIDA ALTERNATIVA ALLA CORSA

Per quanto chi corre all’aperto non sopporti l’idea di chiudersi in casa ed andare a correre su una macchina da palestra, la tecnologia ci viene in aiuto, quando correre all’aperto risulta impossibile.

Sto parlando dei treadmill, i tapis roulant, che ormai si trovano sul mercato a qualsiasi fascia di prezzo.

Il tappeto permette di correre tra le 4 mura di casa, senza dover uscire, quando magari fuori sta venendo giù una bufera di neve ed è già notte inoltrata e possiamo andare a correre solo in quel momento.

CHE TIPO DI TREADMILL?

I tappeti si dividono in due grosse categorie: magnetici ed elettrici.

Almeno che non abbiate voglia di spendere una cifra a 4 zeri per acquistare i nuovi tapis roulant magnetici che simulano la corsa reale come lo Skillmill™ della Tecnhogym®.

I treadmill magnetici sono tappeti poco costosi fatti soprattutto per camminare, poiché il nastro viene spinto dalla forza delle gambe.

Ma se ci si corre risente dell’inerzia della spinta sul nastro e costringe ad aumentare in continuazione la velocità fino a raggiungere ritmi insostenibili per lungo tempo.


D’altro canto, di tappeti elettrici ne esistono per tutte le tasche, da chi vuol spender poco a chi invece vuole investire soldi per il proprio allenamento.

Hanno velocità regolabili con aumento o diminuzione di 100m/h alla volta e ne esistono due tipi: con inclinazione manuale o elettrica.

Noi consigliamo di comprare ovviamente un tapis elettrico con regolazione dell’inclinazione elettrica, per poter effettuare in libertà variazioni di salita senza dover scendere e fermare l’attrezzo.

Il range di velocità varia, ma se siete dei corridori dovrete tener conto della velocità massima dell’attrezzo: è
inutile comprare un treadmill che non va oltre i 10km/h se normalmente correte a 12km/h.

Un ottimo compromesso è una velocità max di 16-18km/h (ovvero 3’45’’-3’20’’ a km).

Quindi sceglietelo con la velocità giusta in base alle vostre prestazioni.

Oltre tutto, se come noi fate trail, sarebbe meglio comprare un tappeto con la possibilità di correre in salita fino almeno a un 10% di pendenza.

Esistono tappeti che permettono di correre fino al 40% di pendenza e altri che addirittura possono essere inclinati al contrario per simulare una discesa.

ma si parla di prodotti che vanno dai 3000 ai 7000 euro.

Diciamo che un buon prezzo va dai 500 ai 700 euro.

PRO E CONTRO DEL TAPIS ROULANT

Correre sul tapis roulant rappresenta una validissima alternativa quando non si può correre outdoor.

Il lavoro muscolare dovrebbe essere uguale alla corsa su strada ma con qualche piccola differenza.

Prima di tutto: non vi sposterete realmente in avanti, sul tapis, ma resterete fermi immobili mentre correte.

Questo, unito al fatto che molto probabilmente lo userete in un ambiente chiuso, non farà scorrere l’aria intorno a voi, aria che normalmente abbassa la temperatura corporea e asciuga un po’ il sudore: perciò preparatevi per delle sudate inimmaginabili.

Seconda cosa: il tapis non può simulare le imperfezioni del terreno e la maggior parte degli attrezzi neanche può simulare la discesa.

Questo, per un trail runner, è un bel difetto, perché noi corriamo spesso su terreni accidentati o irregolari e soprattutto anche in discese.

Accontentiamoci, la natura è ineguagliabile.

Terza cosa, parliamo di un eventuale differenza per quanto riguarda l’attivazione muscolare.

Secondo tanti sportivi lavorare su un nastro non è come farlo sul terreno reale, ma per altri se uno analizza la fisica del movimento, non è esattamente così.

Ma qual’è la verità?

La percezione del lavoro differente è reale o è data solo dal fatto che si sta fermi e il mondo non ci scorre intorno?

E come si fa per combattere la noia?

Per fortuna esistono programmini tipo Zwift che simulano la corsa su dei percorsi virtuali.

C’E’ DIFFERENZA TRA CORSA E TREADMILL?

“Prima parte tratta liberamente dall’articolo del Prof. P. De Pascalis, pubblicato sul n°51 della rivista La Palestra”

Secondo alcuni addetti ai lavori non vi è alcuna differenza e la ragione è relativamente semplice: tecnicamente quando si è su un tapis roulant ci si trova all’interno di un sistema inerziale.

Un sistema è definito inerziale quando è in uno stato di quiete (per esempio se ci si trova su un treno e
questo treno è fermo), o quando è in uno stato di moto rettilineo uniforme (per esempio su un treno che viaggia lungo binari rettilinei e a velocità costante).

Il tapis roulant non fa altro che “muoversi” in modo rettilineo e a velocità costante, ed è pertanto un sistema inerziale.

Ipotizzando di correre all’interno di un lunghissimo vagone di un treno fermo o nel medesimo lunghissimo
vagone, ma di un treno in movimento rettilineo e velocità costante, non sarà possibile riscontrare alcun tipo di differenza in termini di impegno fisico.

Non solo: nessuna differenza si può individuare correndo nella stessa direzione del treno o perfino nella direzione opposta, proprio perchè il sistema di riferimento è il treno e non la Terra.

Tuttavia, per quanto la fisica non sia un’opinione, chi ha analizzato il movimento sul tapis roulant non ha tenuto conto di una cosa: la perfezione dello scorrimento del nastro sotto ai propri piedi.

Come ci racconta uno dei nostri allenatori, Alberto Lazzerini, la velocità sostenuta dal nastro non è altro
che una velocità sostenuta in maniera meccanica: essa aumenta sempre nel solito lasso di tempo, con un appoggio del piede sempre perfettamente in piano, cosa che in una corsa reale non avviene mai.

L’esempio del treno, sempre secondo Alberto, non può essere paragonato ad un treadmill: quando nel treno ci si muove, lo stiamo facendo su un pavimento fermo, cosa che invece non avviene sul nastro che invece scorre.

CONCLUSIONI

La conclusione è ovviamente che sia meglio corrersi un bel trail da 40km e 2000d+ sui monti vicini a casa vostra.

Su questo non ci piove e sfido a trovare un corridore che dica che sia meglio correre su un tappeto finto.

Tuttavia, in quei casi in cui non si possa uscire di casa per allenarsi, il tapis roulant rappresenta un’ottima alternativa per fare quasi qualsiasi tipo di allenamento: dalle ripetute alle salite, dalle variazioni di ritmo al
mantenimento costante di un’andatura.

È ovviamente un compromesso, dove non si riesce ad allenare la corsa alla perfezione come quando si esce
all’aperto, ma per quanto tu possa comprare un tappeto da migliaia di euro, qualcosa perderai comunque per via degli aspetti sopra citati, in primis il fatto che il piede viene trasportato dal nastro.

Per evitare di essere trasportati dal nastro, Alberto consiglia di far viaggiare qualsiasi tapis roulant con una pendenza fissa dell’ 1% o 2%, da variare poi nel caso di allenamenti mirati a fare delle salite più o meno impegnative.

Ricordatevi sempre di correre con una bella dose di acqua (o birra) nelle vicinanze del tappeto per reintegrare i liquidi e di un asciugamano a portata di mano per asciugare l’intensa sudorazione che provocherà la corsa sul posto.

Concludiamo con un avvertimento: quasi tutti i tapis roulant hanno una chiave di sicurezza magnetica da appoggiare sulla console con una clip ai vestiti.

Non è un oggetto messo lì per fare i ganzi: è una questione di sicurezza.

Se per caso cadete, la chiave si stacca e il nastro smette di girare evitando di farvi scartavetrare la faccia.

Se tenete la chiave e la clip attaccata alla macchina, il treadmill non potrà capire che siete caduti quindi continuerà a funzionare bellamente ignorando che vi sta facendo del male.

Buone corse, fuori o dentro, a tutti voi!

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POSTILLE A TERGO (a cura di Paolo Iavagnilio)

Sulle differenze che vi sono tra correre su un Tapis Roulant o senza, vorrei esporre alcune considerazioni tratte da uno elaborato in Biomeccanica dell’Ingegnere Biomedico Alessio Barbieri sullo “studio dei parametri, delle loro interazioni ed utilizzi, sotto differenti condizioni di analisi, nei meccanismi del ciclo della corsa“.

Il Dott. Barbieri definisce il tapis roulant, come un attrezzo ginnico il cui “cuore” è costituito da un nastro trasportatore sul quale è possibile praticare una corsa sul posto, simulando il gesto atletico con differenti carichi (in termini di pendenza e/o velocità minima da tenere).

Sebbene il tapis roulant è utilizzato quasi esclusivamente per l’allenamento fisico di atleti, può anche costituire un’importante mezzo medico o scientifico per la valutazione della biomeccanica della corsa sotto condizioni di esecuzione controllate.

Una nuova generazione di tapis roulant strumentato è stata sviluppata per permettere la misurazione delle ground reaction force (GRF).

Attraverso tale strumento sarà ora possibile analizzare sia la cinematica che la cinetica di esecuzione su un tapis roulant strumentato.

Il tapis roulant strumentato costituisce un potente strumento per l’analisi biomeccanica.

Inoltre la comprensione delle differenze della cinematica e dinamica su di un tapis roulant 38 strumentato rispetto alla corsa su terreno è molto importante.

La cosa più importante da osservare è che, una volta trovato il giusto equilibrio, correre su tapis roulant è più facile.

A causa dell’elasticità di ritorno, la velocità sul nastro è sicuramente maggiore di quella sul terreno, anche per l’assenza del fenomeno dell’aumento della resistenza dell’aria con la velocità di corsa.

Quindi a parità di velocità si spende di meno da un punto di vista metabolico.

La differenza fra corsa su tapis roulant e corsa “normale” è la mancanza di una buona parte della spinta in avanti: l’atleta deve solo opporsi alla direzione del nastro.

D’altro canto se l’impegno cardio-respiratorio è minore, poiché manca la spinta in avanti si lavora di più di quadricipite, per evitare il contatto con il nastro, si tende a sollevare maggiormente il piede con conseguente maggior lavoro del tibiale anteriore.

Si ha perciò un maggior senso di affaticamento.

A causa della eccessiva elasticità, il tapis roulant aumenta i rischi di danni al tendine di Achille ed alle ginocchia.

Se da un lato, dal punto di vista metabolico, non ci sono grandi differenze tra la corsa normale e la corsa su tapis roulant, da un punto di vista biomeccanico la cosa diventa leggermente più complicata.

Kluitenberg et al. hanno analizzato che nell’82,4% dei casi non ci sono differenze nell’appoggio tra la corsa all’aperto e su treadmill.

Hanno invece misurato delle leggere differenze negli angoli a livello di caviglie e ginocchio, su treadmill si tende ad aumentare la frequenza del passo, mentre la durata e la lunghezza diminuivano in modo significativo.

Allo stesso tempo fu notato che molte differenze erano legate al fatto che i soggetti non erano abituati a correre sul nastro.

Leggi anche: ALLENAMENTO A CORPO LIBERO” di Riccardo Ageno

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